La passione e lo studio del repertorio seicentesco è uno dei cuori pulsanti di Alraune ed ha portato al primo progetto discografico del gruppo: la registrazione integrale del primo libro di sonate del grande compositore del Seicento veneziano.

Da subito l’approccio di Alraune è stato di grande aderenza al testo ma anche di estrema libertà che in questa registrazione si declina nella varietà di strumenti utilizzati per realizzare le parti solistiche delle sonate, cercando combinazioni timbriche che evidenziassero al meglio i singoli caratteri delle sonate.

Questa linea interpretativa ha trovato riscontro anche nella critica e Detlef Krenge della BR Klassik ha presentato così il disco nella radio tedesca: “I musicisti sono talmente a loro agio in questo repertorio che ascoltandoli non ci si pone nemmeno il problema dell’autenticità dell’interpretazione. Anche i molti contrasti, tipici delle Sonate di Castello e più in generale dello “stil moderno” del primo Seicento, sembrano per l’Ensemble Alraune assolutamente automatici, logici e e naturali.”