“Marammè: un suono che diventa culto”
Claudia Feger| Sächsische Zeitung
Marammè è un progetto fondato da Mario Sollazzo in collaborazione con musicisti italiani e tedeschi che ha come scopo la ricerca musicale partendo dalla musica popolare del sud Italia, sia con interpretazioni di musiche tradizionali che con composizioni proprie. Marammè è attento alla caratteristica rituale, magica e del racconto che è parte fondante della cultura musicale del sud Italia e assolutamente lontano dalle tentazioni del revival e del folklore. Marammè ha tenuto più di 100 concerti in Europa, ha vinto il Creole World Music Prize nel 2007, ha prodotto due dischi: “Frate Nunzio e la sua Storia” (2007) e “Terre senz’acqua” (2010) e, dopo una sua vita come gruppo autonomo, è entrato a far parte di Alraune che accoglie tutti i progetti musicali di Mario Sollazzo e Stefano Zanobini arricchendo ancora il repertorio e preparandosi a produrre il terzo disco in uscita nel 2024. Marammè è un progetto che nasce esclusivamente dai concerti dal vivo, I concerti hanno una componente teatrale fondamentale legata al racconto che Mario Sollazzo intesse immergendo il pubblico in un rito musicale più che in un concerto. Ogni concerto genera le storie che poi alimentano il concerto successivo e, piano piano, raggiungono la maturità per essere fermate in un disco.
Marammè è stato ospite di: TFF Rudolstadt, Grimmaer Liederflut, Litomericki Koren, Schaubuden Sommer Dresden, Staatsschauspiel „Kleines Haus“ Dresden, Musik zwischen den Welten, Creole Preis für Weltmusik Mitteldeutschland, Mikro! Festival Dortmund, Cantinando Festival, Villa Pennisi in Musica Festival, Moritzbastei Leipzig, Theater Halberstadt, MAR Roma, Arthur Chemnitz, Tietz Chemnitz, Societätstheater Dresden, Stelzen Festspiele, TheaterRuine StPauli, Dresdner Neustadtfest, Theater Magdeburg, Kulturbrauerei Berlin, Festival Stimmen Europas, Bernau Alte Musik Festival.
Questi alcuni dei commenti ai concerti di Marammè:
“Gli spettatori hanno tributato una standing ovation all’ensemble italiano Alraune nel concerto di apertura del Festival Alte Musik Bernau. Non sembrava volessero lasciare andare i musicisti dal palco e così è arrivato il piacere di numerosi bis. Alraune ha ammaliato il pubblico tramite i grandiosi solisti e la coinvolgente prestazione dell’ensemble. Questa serata rimarrà come una grande e toccante danza dagli ingredienti barocchi, senza mai privarsi però di una certa dose di scherzo e leggerezza.”
Olav Schröder | Märkische Oderzeitung
„In uno scenario musicale dove ormai, quella che viene definita World Music, ha abbattuto qualsiasi limite geografico alla contaminazione, non fa notizia che un livornese, un napoletano, un siciliano e due sassoni si siano messi a fare musica insieme. Ciò che stupisce è che il risultato è più “autentico” di tanti prodotti neofolk contemporanei e affonda totalmente le sue radici nella tradizione orale dell’Italia meridionale“.
Daniele Follero, Sentire Ascoltare
“Marammè dimostra di essere fin troppo imprevedibile per qualsiasi categoria musicale. Gli universi di suoni e di storie di Marammè con tutte le loro allusioni e assonanze sono già di per se talmente illustrativi e pieni di immagini che la fantasia dell’ascoltatore comincia a fare i salti mortali. Nei concerti ci si lascia guidare da Mario Sollazzo e non se ne può fare a meno“.
Oliver Rinhardt, Sächsische Zeitung
“Mario Sollazzo ci guida attraverso la storia di Nunzio il Monaco necrofilo. Ci sono visioni di santi, dannati e beati, contadini affamati, amori di uomini e donne che più dionisiaci non potrebbero essere.“
Christian Ruf, Dresdner Neueste Nachricht
“Sul palco Marammè si dimostra ancora una volta sia musicalmente che scenicamente imprevedibile. Mario Sollazzo „rapisce“ gli ascoltatori e lo fa in maniera sensuale, a volte scurrile e sempre sarcastica. Ad ogni scena evocata dal racconto seguono le canzoni con sonorità inaspettate e molto personali caratterizzate da un’estrema tensione musicale.“
Niederelbe Zeitung
“Un viaggio come favola, attraverso l’opera buffa, e il melodramma, la musica colta e la „musique du midi“… I Marammè fanno sul serio e mettono in campo uno dei lavori più belli e originali uditi di recente…. Serpeggiano argomenti rivoltosi a volerla dire tutta nei testi dei nostri… musica d’altissimo livello, suonata con grazia e precisione, competenza e buon gusto; un lavoro che si svolge in modo compiuto, articolato, evocando mille memorie e che lascia l’ascoltatore piacevolmente stupito… mille parole ci vorrebbero per descrivere la bellezza di questo lavoro; tutte riconoscenti per la fantasia, l’intelligenza e il cuore che riempiono questo disco e lo stereo dei fortunati ascoltatori che s’imbattessero, tra dischi pieni di bugie e musica da parati, con questo scintillante esordio di Marammè.”
Aldo Migliorisi, Sicilia Libertaria
“Lo si deve aver sentito come il napoletano Mario Sollazzo, alias Nunzio, racconta la sua vita: Uscii dal ventre di mia madre, mi si permetta… di culo! Anzi ad essere precisi non lo si deve solo sentire lo si deve vedere! Un suono che pulsa e suda e che non è nemmeno lontanamente museale o venduto al mercato musicale. In Marammè anche il vaso da notte suona bene!“
Jens-Uwe Sommerschu, Sächsische Zeitung
“Ogni melodia di Marammè comincia in maniera innocente per poi scaricare tutta la sua furia nell’arco di pochi minuti. Tutto viene suonato con una forza quasi anarchica ai limiti del possibile per lo strumentario acustico a disposizione“
Grit Friedrich, Folk und Welt, MDR Radio